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PERIODO

ANNI '50

Sviluppo industriale

PRIMO DOPOGUERRA

La famiglia LUCIANO nel primo dopoguerra possedeva un piccolo ufficio tecnico che, trattando prodotti utilizzati nell'edilizia e nell'industria, iniziò ad occuparsi dello sviluppo delle materie plastiche con attenzione ai processi di trafilatura e di stampaggio del cloruro di polivinile, conosciuto come PVC, che permise la realizzazione di nuovi manufatti in edilizia e nell'industria, settori in netta crescita e continua espansione.

Nello stesso periodo in Francia, la crescita continuava e anche l'impiego del PVC e, grazie alla flessibilità e alla trasparenza propria del materiale permette nuovi sviluppi. Venne impiegato in industria, per la produzione dei battenti delle porte ad anta flessibili che sostituiscono la gomma mediante la lavorazione di lastre stampate. Con l'ulteriore sviluppo industriale, i transiti e la produzione necessitavano di una maggiore velocità di passaggio. Nascono le chiusure a strisce, profilati di PVC trasparente o opaco di vario colore che permettono transiti veloci senza occupare spazi. Ancora una volta il PVC rispondeva alle richieste e portava soluzioni innovative.

Ma i passaggi delle più diverse sagome di materiali diversi (carrelli, lamiere, cartoni ecc. ) , producevano problemi di uso al sistema a strisce con tagli e lacerazioni. Ancora una volta il piccolo ufficio LUCIANO viene interpellato per effettuare un ulteriore analisi per capire quale fosse la soluzione migliore per ovviare alle lacerazioni del PVC. Dopo attente valutazioni nascono le strisce armate, imbottite di fibra di vetro che impedisce il taglio netto della striscia conferendone maggior longevità. Il piccolo ufficio LUCIANO valuta il problema e studia la soluzione.

PERIODO

ANNI '80

Rivoluzione delle chiusure

BUSSOLE

Oltre ad essere utilizzate all'interno come parete divisoria, LUCIANO impiegò le strisce nei passaggi rapidi tra interno ed esterno. Per questa ragione, per evitare elevata dispersione termica, sono state introdotte le bussole, piccole strutture, montate a ridosso dell'apertura per creare uno scudo di protezione, un'intercapedine a mantenimento delle calorie e frigorie dell'edificio.

Per ridurre al minimo la dispersione, venne impiegato il sincronismo, che garantiva l'apertura della porta esterna solo al momento della chiusura di quella interna fornendo garanzia di isolamento.

PERIODO

ANNI '90

La Rotoflex

VELOCISSIMA

Nei primi anni 90, la LUCIANO lavorando in Europa e continuando la sua evoluzione legata sempre allo sviluppo industriale ma anche terziario deve rispondere a necessità di estetica e semplificazione del prodotto e risolvere necessità in ambiti diversi con attenzione al terziario ed alle nuove norme in settori vari tipo l'alimentare e non solo . Semplificare e rendere la nuova porta funzionale alle nuove esigenze senza stravolgere tutte le priorità che la Deltafex aveva ben tenuto presente dalla tipologia strutturale al funzionamento.

LUCIANO venne contattata da Giovanni Rana, proprietario dell'omonimo pastificio, che aveva un altro problema da risolvere, il contesto e il settore era completamente diverso da quello che LUCIANO era abituato a conoscere e a osservare. Il pastificio Rana faceva e fa parte del delicatissimo settore Alimentare, nulla a che vedere con il mondo Fiat, in questo caso non bastava trovare una soluzione, ma era necessario rispettare le rigide norme del settore alimentare. Gli ingegneri e il reparto commerciale si mossero verso San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona. La prima analisi dei fratelli LUCIANO, confermò la profonda diversità dagli ambienti Fiat, e lo erano anche le esigenze. Rana aveva piccoli vani, quasi mai in comunicazione con l'esterno, non doveva resistere ad una eccessiva spinta del vento, questo diede la possibilità agli ingegneri LUCIANO di rivalutare la soluzione che pochi anni prima furono costretti a scartare. Provarono a ridurre il numero di tubi nel manto e fissare il telo direttamente sul rullo avvolgitore, dedicato alle cinghie nella Deltaflex. Questo rullo ovviamente doveva essere motorizzato per garantire la stessa velocità di apertura, che erano riusciti a creare per Fiat. Il quadro di comando venne ridotto in termini di ingombro iniziando ad utilizzare le schede elettriche.

La nuova porta creata appositamente per il settore alimentare, per Rana in particolare, non rinunciava alla qualità dei motori Carpanelli e degli altri fornitori consolidati. In questo modo nacque la ROTOFLEX, la prima porta ad avvolgimento rapido, con telo e componenti adatti al settore alimentare nel caso specifico, adattabile poi a tutti i settori industriali.

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PERIODO

ANNI '2000

L'acquisto

LA RISALITA

Nei primi anni 2000 i fratelli LUCIANO, considerata la loro età decisero che fosse necessario trovare un acquirente dell'azienda che fosse interessato a portare avanti ciò distingueva LUCIANO dai competitors, il continuo impegno nella ricerca di sempre nuove soluzioni.

Prima di andare in pensione i fratelli LUCIANO però avevano ancora un obiettivo, un progetto ambizioso, cercare di inserire e utilizzare le porte come barriera per le automazioni industriali, andando a poco a poco a sostituire le barriere e recinzioni metalliche. Con questo obiettivo accettarono l'offerta di una ditta di automazioni industriali, nel biellese, con l'obiettivo di portare avanti il progetto delle porte rapide come barriere per l'automazione.

Nel 2008 la LUCIANO venne ceduta e con il brand tutti i suoi prodotti. Nasce la LUCIANO Spa. Dopo pochi anni l'azienda fallisce, Nel settembre 2014 venne acquistato dalla ditta Giesse di Castellinaldo dAlba.

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